
Moscato d'Asti: proprietà e abbinamenti
Assieme al Barolo e alla Barbera, il Moscato d’Asti è uno dei principali fiori all’occhiello della tradizione enologica piemontese nel mondo. Un vino dolce, quello a cui si pensa subito quando si immaginano le colline di Langhe, Roero e Monferrato e la lunga distesa di filari della zona, Patrimonio Unesco dell’Umanità. Il vitigno da cui è ottenuto il Moscato d’Asti, ovvero il moscato bianco di Canelli, è coltivato in un’area molto vasta: 52 Comuni nei territori delle province di Alessandria, Asti e Cuneo per una superficie totale di circa 9700 ettari, con oltre 4000 aziende agricole coinvolte nella produzione.
Vino Moscato d’Asti: caratteristiche d’eccellenza
Un eccellente vino da dessert dolce-aromatico, leggermente spumeggiante. È questo l’aspetto che salta subito agli occhi del Moscato d’Asti, coltivato dai Marcarini nei vigneti della “Cascina Sargentin”, zona altamente vocata per questa particolare varietà di uva. Si presenta con un colore giallo paglierino brillante, dai delicati riflessi verdolini. La lieve spuma bianca si risolve in un perlage finissimo e molto stabile. Il bouquet del vino Moscato è intenso e persistente, aromatico, floreale e fruttato. Il sapore, dolce e fresco, è risultato di una moderata alcolicità e del giusto equilibrio tra sapidità e acidità, è morbido e ricco di sensazioni muschiate proprie dell’uva moscato.
Moscato d’Asti Docg e conservazione
In generale è buona norma tenere le bottiglie in un ambiente fresco e buio, soprattutto se hanno un vetro chiaro, disponendole su un fianco e con l’etichetta verso l’alto. Il Moscato d’Asti, come tutti i bianchi aromatici, sopporta bene le basse temperature, solitamente intorno ai 6°-8° C. Per far sì che sia esaltato al meglio il suo bouquet aromatico, si consiglia di servirlo in una coppa di cristallo a una temperatura di circa 10°C. Il Moscato d’Asti Docg, insieme allo spumante moscato Asti, è uno dei più apprezzati vini dell’astigiano, ideali per il dessert: accompagna bene la pasticceria fresca e da forno, torte farcite, il panettone durante le feste e la frutta. Viceversa, per contrasto, può accompagnare anche formaggi e salumi dal gusto deciso.
Il miglior Moscato d’Asti: i dettagli fanno la differenza
Il Moscato d’Asti dei Poderi Marcarini deve le sue caratteristiche di eccellenza alle numerose cure e attenzioni necessarie in quanto il moscato è già di per sé un mosto parzialmente fermentato. Pertanto occorre un controllo costante della temperatura durante la fermentazione, per poter “bloccarla” al punto giusto e lasciare il residuo zuccherino che contraddistingue il vino e porta con sé gli aromi di frutta fresca. Inoltre per ottenere il miglior Moscato d’Asti, prima di imbottigliare il vino deve essere microfiltrato e le bottiglie devono risultare perfettamente sterilizzate. Presso i Poderi Marcarini potete degustare il vero Moscato d’Alba in un paesaggio da sogno.